5 Cose da non fare per una Content Strategy efficace su LinkedIn
Quando si tratta di definire una content strategy su LinkedIn è bene sapere alcune cose prima di iniziare. Prima di tutto, LinkedIn non si pone come altri social network, dove l’hashtag è all’ordine del giorno o la frequenza di pubblicazione minima è di 7-10 contenuti a settimana.
Il social professionale per eccellenza funziona in maniera diversa ed ha logiche ben diverse da Facebook o Instagram. Capire fin da subito questo aspetto e iniziare ad applicarlo nella maniera corretta sul tuo profilo, è ciò che ti permetterà di ottenere risultati straordinari sulla piattaforma.
E con risultati intendo contatti e nuovi clienti!
In questo articolo voglio parlarti delle 5 cose da non fare mai più su LinkedIn, con una specificazione proprio sulla pubblicazione dei tuoi contenuti.
Pubblicare contenuti troppo spesso
Ebbene, LinkedIn non è Twitter, non è Instagram, non è Facebook. LinkedIn è LinkedIn, e le logiche che si celano dietro questa piattaforma professionale vanno conosciute ed applicate.
Non hai bisogno di condividere sul tuo profilo il buongiorno quotidiano o il pensiero del momento che ti capita sotto tiro. O, peggio ancora, il commento saccente nei confronti di un post politico.
Il segreto, per una content strategy efficace su LinkedIn, è quello di non annoiare le tue connessioni. Se saranno continuamente bombardate di aggiornamenti inutili e di poco valore, smetteranno presto di seguirti e di interagire con i tuoi post.
In questo senso, il consiglio più efficace è di pubblicare qualcosa solo quando ne vale davvero la pena. Pubblica quando sei ispirato, quando vuoi condividere qualcosa che sai può essere di valore per la tua rete.
E non preoccuparti se questo significa pubblicare anche solo 1 o 2 volte a settimana! Less is more, in questi casi.
Pubblicare su LinkedIn i contenuti sbagliati
Questo punto si collega a quello precedente. Se pubblichi troppo spesso e, oltretutto, contenuti che non sono adatti alla tipologia di audience che utilizza LinkedIn, rischierai di essere eclissato dalla piattaforma in poco tempo.
Parti sempre da questo presupposto: chi utilizza LinkedIn lo fa con obiettivi di business, non come passatempo. Evita di confonderlo con Facebook e Instagram, dove si richiede di lasciare aggiornamenti quotidiani e in tempo reale per creare connessione con i followers interessati a sapere qualcosa della tua vita privata.
Su LinkedIn si va per fare business. Punto. Gli obiettivi sono diversi e dunque anche i contenuti che si aspettano di trovare sono differenti.
Pensa a LinkedIn come se fosse un’estensione del tuo spazio di lavoro: cosa vorrebbero leggere i tuoi collegamenti? Perché? A cosa potrebbero servire i tuoi contenuti?
Ecco allora il secondo consiglio che ti lascio: se il contenuto che vuoi pubblicare non lo condivideresti nel tuo ufficio o con un collega nel mondo reale, lascia perdere. Tienilo per te o aspetta la sera per condividerlo su Facebook.
Non inserire la nota nelle richieste di collegamento
Ogni mattina apro LinkedIn e trovo nuove richieste di collegamento. Alcuni giorni sono solo 2, altri giorni sono 4, altri ancora sono 10 richieste.
Di queste, solo una minima parte presentano una nota personalizzata collegata all’invito. E con “minima parte” intendo il 10%!
Su 10 richieste 1 solo lascia una nota personalizzata riportando il motivo per cui mi sta inviando la richiesta. C’è chi desidera aggiungermi dopo aver letto un mio contenuto online, oppure dopo che qualche mio collega mi ha consigliato, oppure per richieste effettive di collaborazione.
Insomma, sono tanti i motivi che spingono una persona a volersi connettere con te. Ma mi chiedo: come capire se accettare o meno la richiesta di collegamento ricevuta? Perché la maggior parte degli utenti non scrive la nota personalizzata?
La risposta alla domanda è semplice: non sanno davvero cosa vuol dire essere su LinkedIn e, pensando sia un banale social network, inviano richieste di collegamento a caso, solo perché “mi ha consigliato LinkedIn il tuo profilo” o “non lo so, volevo allargare la rete”, o ancora “mi è partita la richiesta, scusami”.
Immagina di essere ad un meeting con altri imprenditori e professionisti che non conosci. Come ti comporti? Ti presenti davanti al primo che passa e gli stringi la mano senza dirgli nulla?
Quando mandi una richiesta di collegamento senza nota personalizzata è proprio così!
Quindi, il terzo consiglio che ti lascio è quello di inserire sempre la nota quando invii una richiesta di collegamento. Spiega qual è il motivo per cui lasci la richiesta, anche se è soltanto “mi ha incuriosito il tuo profilo”.
Inserire moltissimi hashtag in un post
Da quando sono stati inseriti gli hashtag su LinkedIn vedo moltissimi utenti che li usano a sproposito, senza alcuna logica. Usarne troppi in un post rende il tuo messaggio noioso, in cerca di troppe attenzioni che non riceverà mai, e penalizza i tuoi contenuti.
Certo, su Instagram una ventina di hashtag vanno bene, ma su LinkedIn no, per il semplice motivo che LinkedIn non è Instagram!
Ne bastano pochi e ben contestualizzati all’argomento per rendere il post efficace.
Pertanto, il quarto consiglio è proprio quello di prestare attenzione agli hashtag, inserendone un massimo di 2-3 compreso l’hashtag del tuo brand.
Non essere reale e autentico nella content strategy LinkedIn
Questo è il quinto e ultimo errore che si commette, ossia quello di non essere abbastanza autentici nel realizzare la propria content strategy su LinkedIn.
Attraverso il tuo profilo e i tuoi contenuti stai costruendo la tua reputazione e il tuo personal branding online, pertanto il più grosso ostacolo ed opportunità al tuo business sei proprio tu!
Le persone giuste, i tuoi fan e i tuoi potenziali clienti vogliono seguire te e si appassionano al tuo stile, al tuo modo di comunicare, di parlare e di esprimerti. Se rimani genuino e quello che fai lo comunichi con entusiasmo e passione, allora tutto sarà più semplice.
So che è difficile, perché siamo tutti concentrati su un obiettivo: vendere i nostri prodotti e servizi il più possibile. Eppure, per riuscire a vendere sui social bisogna fare esattamente l’opposto!
Pertanto, il quinto consiglio che ti lascio è quello di essere te stesso, crea i tuoi contenuti, non copiare da quelli degli altri e, se prendi ispirazione dagli altri, falli diventare tuoi, mettici il tuo punto di vista!
Con questo si concludono i 5 consigli per realizzare una content strategy su LinkedIn che sia efficace e di qualità! Se l’articolo ti è piaciuto condividilo sui tuoi canali e sul tuo profilo LinkedIn.
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