8 Errori di Email Marketing da eliminare nel 2021
La pandemia ha portato molte nuove abitudini nella vita di tutti i giorni di persone ed aziende. Alla fine, tutto questo ci ha connessi sempre di più a livello digitale ed ha comportato un aumento esponenziale dell’uso e della consultazione delle proprie caselle email.
Ecco perché, con questo articolo, andiamo ad approfondire i trend e gli errori nell’email marketing da non commettere nel 2021.
Per farlo, partiamo da alcune considerazioni che ci permettano di capire perché l’email marketing è ancora uno strumento fondamentale per il business.
Nella prima metà del 2020, quando la pandemia ha iniziato a diffondersi in Europa e poi nel resto del mondo, abbiamo visto una svolta considerevole a livello mediatico.
Alcune attività che si erano fino ad allora improvvisate a livello digitale, hanno iniziato a capire quanto fosse importante interagire con il proprio pubblico non solo offline, ma anche online. Altre attività, invece, si sono spaventate, bloccando qualsiasi investimento pubblicitario.
Le caselle email sono comunque diventate lo strumento principe con cui comunicare con i propri contatti a distanza, senza rischi. Ed ecco perché c’è stato un forte incremento del numero di email inviate ma, allo stesso tempo, altissimi tassi di aperture e di click sulle newsletter (anche DEM) oltre ad un bassissimo tasso di disiscrizione generale.
Lo vediamo bene da questo grafico prodotto da Mailchimp:

Secondo Hubspot, inoltre, i marketers hanno inviato il 27% di email in più rispetto al periodo pre-coronavirus.
Gli ultimi mesi del 2020 hanno visto poi un rafforzamento di questo trend, in quanto le persone hanno acquisito l’abitudine sia ad utilizzare gli strumenti digitali, sia ad interagire con i brand in ogni fase del loro processo di acquisto.
Newsletter e Direct Email Marketing: le differenze
Per garantire un risultato efficace delle proprie attività strategiche online, le aziende nel 2020 hanno dovuto (e dovranno anche nel 2021) fare i conti con la necessità da cambiare i propri approcci di vendita. I classici annunci promozionali diretti attraverso le campagne pubblicitarie standard sono sempre meno efficaci se non combinati con una strategia di content marketing a lungo termine.

In tal senso l’utilizzo della Newsletter diventa strategico, dato che permette di creare fidelizzazione con i propri contatti.
La Newsletter infatti, a differenza della DEM (Direct Email Marketing), ha la funzione di creare un punto di contatto nel lungo termine tra l’utente e l’azienda, attraverso le comunicazioni istituzionali del brand oppure la raccolta di contenuti o informazioni utili al destinatario del messaggio che permettano al brand di fare attività di nurturing sul contatto acquisito.
La newsletter si collega benissimo alla presenza di un blog aziendale che, attraverso i contenuti, aiuti l’azienda a farsi trovare online!
La DEM, invece, è sempre una newsletter ma è maggiormente focalizzata su un’offerta commerciale diretta. Pertanto, viene preferita all’invio quando ci sono particolari offerte in corso o quando si desidera promuovere uno specifico prodotto o servizio aziendale.
Email Marketing Automation, funziona sempre?
Secondo Kath Pay, CEO di Holist Email Marketing, il segreto di un buon Customer Experience Marketing è quello di porre il cliente al primo posto quando si lavora sul customer journey. E per riuscirci serve seguire tre passaggi chiave:
- Rendersi disponibili.
- Mettere al centro il cliente.
- Personalizzare il messaggio.
Non basta rimuovere le barriere e semplificare i processi di acquisto, nel 2021 serve rivedere al meglio il tono di voce del proprio brand, i messaggi e i contenuti utili che vengono inviati.
Grazie al Covid-19 abbiamo imparato l’importanza di mettere il cliente al centro e di rendersi disponibili anche attraverso il web, ora è il momento di puntare su un livello di connessione più profondo e più personalizzato.
Con l’email marketing possiamo creare messaggi automatizzati che vengono inviati al verificarsi di una determinata azione o di un evento compiuto dall’utente.

Ma questo non basta. Bisogna anche sapere come integrarli in tutto il processo d’acquisto e far capire che stiamo pensando continuamente ai bisogni dei nostri clienti.
Dunque, osserviamo il comportamento del nostro Buyer Persona e diciamo Sì alle classiche Welcome Email che seguono l’iscrizione alla newsletter, ma cerchiamo anche di sfruttare gli strumenti a disposizione per creare un programma di educazione costante che incoraggi il coinvolgimento dell’utente e ne aumenti le conversioni.
Quali sono gli 8 errori da non commettere nel 2021 nell’email marketing?
Vediamo adesso quali sono gli errori da non commettere nel 2021 per garantire risultati ottimali attraverso l’email marketing.
1. Non rendere visibile il modulo di iscrizione sul blog
Molti blog tendono a mettere un unico box di iscrizione alla newsletter nella sidebar del blog, pensando sia sufficiente. In realtà questa scelta non porta molto lontano.
Dobbiamo infatti fare i conti, soprattutto nel 2021, con il fatto che la maggior parte degli utenti (e parliamo di almeno il 50% del traffico online) navigano da Mobile. Questo piccolo dettaglio rende la sidebar del nostro blog praticamente invisibile a coloro che navigano da smartphone.
Pertanto ti consiglio di inserire il box di iscrizione alla tua mailing list in più punti del sito:
- nell’homepage,
- alla fine di ogni articolo di blog,
- nel footer del sito,
- in una landing page dedicata, raggiungibile dal menu principale,
- nella sidebar del blog (per chi naviga da desktop è ottima),
- e, se lo desideri, anche in una top bar fissa su ogni pagina del sito.
2. Non avere un lead magnet da offrire oppure averne solo uno
Il classico box di iscrizione che invita gli utenti a iscriversi alla newsletter per “rimanere aggiornati sulle novità aziendali” o sui prossimi articoli di blog, non favorisce in alcun modo le iscrizioni.
Un lead magnet non è altro che un contenuto gratuito che lasci in cambio della loro iscrizione alla newsletter e che, per te, diventa uno strumento super strategico nelle attività di email marketing che stai attivando.
Può essere un E-Book, un mini corso, un template scaricabile, un video educativo… Ciò che conta non è mai la forma ma è il contenuto e quello che si aspetta di trovare il tuo lead sul tuo sito!

Dunque, studia bene quello che potrebbe AMARE il tuo lead (contatto) e offrilo come incentivo per farlo iscrivere alla mailing list.
Altro errore frequente è quello di avere solo un freebie (o lead magnet) disponibile. Abbiamo parlato, qualche riga sopra, di personalizzazione. A seconda dell’articolo di blog che crei e che rendi disponibile sul tuo sito dovresti avere anche un lead magnet dedicato e specifico per quel contenuto.
Ora, non ti sto dicendo di realizzare 50 freebie diversi! Ma, sicuramente, ti sto consigliando di averne più di uno disponibile per aiutarti a segmentare al meglio la tua audience e riuscire a creare delle automazioni e dei contenuti altamente personalizzati, in grado di far convertire più clienti più facilmente.
3. Non attivare il doppio opt-in
Altro errore frequente che si commette è quello di pensare solo alla quantità invece che alla qualità. Purtroppo, troppe volte e in troppi contesti diversi, si tende a guardare ai numeri ed alle vanity metrics, senza approfondire l’utilità e i risultati che questi portano.
Mi dichiaro una fan del doppio opt-in, ossia della necessità di confermare la richiesta di iscrizione alla newsletter attraverso un’email automatica, che viene recapitata nella posta del destinatario e che richiede una sua azione specifica per essere confermata.
Con quest’azione da un lato eviti l’iscrizione di bot e email spam che possono solo inficiare la tua mailing list, dall’altro lato costruisci una lista di utenti che si rivelano fortemente interessati ai contenuti che invii loro, a partire dal freebie.
Nel lungo periodo questa tecnica ti permette di avere un’audience sempre sul pezzo e sempre fortemente recettiva alle tue comunicazioni.
4. Non avere una sequenza email di benvenuto
Per farti capire l’importanza di questa sequenza email, ti faccio entrare nel vivo di una situazione tipo. Immagina il tuo cliente ideale che naviga su Google alla ricerca di informazioni utili e che atterra su un articolo del tuo blog.
Arriva alla fine dell’articolo e trova la possibilità di scaricare un contenuto gratuito di approfondimento. Lascia i suoi dati, conferma la sua iscrizione e riceve l’ebook.
Dopo di che, per una settimana (nel caso in cui tu mandassi una newsletter a settimana) non riceve più nulla da te.
Secondo te, tra una settimana, si ricorderà che aveva trovato il tuo blog e il tuo freebie?
Oppure si sarà già dimenticato, preso da mille cose tra lavoro, famiglia ecc…?
La sequenza di benvenuto, che consiste in 3-4 email inviate a distanza di pochi giorni una dall’altra, ti permette di:
- fornire il freebie promesso,
- presentarti e far capire chi si cela davvero dietro il tuo blog,
- avvicinare la tua esperienza a quella della persona che si è iscritta,
- fidelizzare l’utente così da ricordarsi di te alla prossima newsletter,
- aumentare i tassi di apertura.
5. Non ottimizzare per il mobile
La DEM o la Newsletter che invii periodicamente ai tuoi contatti deve sempre essere ottimizzata e controllata anche da mobile. Secondo John Mueller, il Webmaster Trends Analyst di Google, con il nuovo Mobile first-index di Google la versione desktop di un sito sarà ignorata dall’indicizzazione del motore di ricerca, a partire da Marzo 2021.
Le strategie di email marketing che mettiamo in atto ogni giorno dovranno seguire questo andamento e porre fortemente l’attenzione sulla fruizione non solo dei siti, ma anche delle newsletter da smartphone.
Pertanto, prima di inviare una DEM o una newsletter è importante fare un doppio check, con un invio di test, per controllare come viene visualizzata la mail da telefono sia a livello grafico che di struttura.
6. Rendere la mail impersonale e senza valore
Ogni volta che vuoi mandare una newsletter poniti sempre questa domanda: “cosa sto inviando di utile ai miei iscritti?”
Cerca sempre di metterti nei loro panni e pensa prima di tutto a quello che loro si aspettano di leggere! Questo ti aiuterà moltissimo nel costruire comunicazioni che siano di valore e personalizzate sui loro interessi prima che sui tuoi.
Inoltre, ricordati che tu sei una persona che sta parlando ad altre persone. Questo presuppone che il tono di voce usato nella forma scritta deve rispecchiare quella orale e che il mittente del messaggio dovrebbe sempre figurare come una persona interna all’azienda, per favorire questo tipo di approccio.

Un aiuto che qulasiasi mailer fornisce è quello di poter usare dei tools di personalizzazione del messaggio, in modo che l’utente legga il suo nome “Ciao Anna,” piuttosto che un “Ciao” generico. Active Campaign, ad esempio, è un ottimo strumento che ti consiglio di esplorare.
7. Non inserire una CTA chiara
La Call To Action è un elemento imprescindibile di qualsiasi elemento di marketing che stai utilizzando. Sia che si tratti di landing page o di profilo LinkedIn o di Newsletter, senza una chiamata all’azione che inviti l’utente a fare qualcosa di specifico, il messaggio appare incompleto.
Ricorda sempre: tutte le tue e-mail dovrebbero avere un chiaro invito all’azione, perché se dai ai tuoi iscritti un invito esplicito a fare qualcosa, è molto più probabile che lo facciano!
Troppo spesso però le CTA nelle e-mail non sono chiare (pensi che cliccheranno sul nome del tuo blog post per leggerlo… Ma lo faranno davvero, secondo te?) oppure sono completamente sepolte nell’e-mail (ricorda che più in alto poni la tua CTA, più è probabile che le persone facciano clic su di essa!) o ancora, ci sono così tante CTA che è troppo difficile sapere su quale fare clic, quindi i lettori probabilmente non faranno clic su nessuna!
8. Nascondere il link di disiscrizione
Non avere paura di coloro che scelgono di cancellarsi dalla tua lista. Certo, non è una bella cosa quando qualcuno dei tuoi iscritti vuole cancellarsi definitivamente!
Ma è anche vero che quello che vuoi è che le tue email arrivino alle persone giuste. Pertanto, se decidono di cancellarsi dalla lista è perché, evidentemente, non sono le persone giuste per te!
Con questo loro gesto stanno semplicemente dimostrando che non sono più interessate ai tuoi contenuti. E tu, sicuramente, non vuoi persone “sporche” che magari rimangono iscritte ma non aprono mai le mail oppure non interagiscono con i contenuti che mandi loro.
Dunque non disperare, per ogni disiscritto ci sarà sempre qualche nuovo iscritto di qualità!
In conclusione…
Con questo articolo ti ho presentato quelli che sono gli errori da non commettere se decidi di attivare strategie di email marketing nel 2021. Ma se è importante capire quali sono gli sbagli da non fare, è altrettanto fondamentale conoscere gli strumenti e sapere come applicare le strategie nel miglior modo possibile.
Ecco perché ti consiglio di dare un’occhiata al corso di email marketing di Digital Coach, che comprende tutte le best practices e i migliori consigli per pianificare una Campagna Email Marketing efficace.
Se l’articolo ti è piaciuto ti invito a condividerlo sui tuoi canali e a lasciare un commento qui sotto! Inoltre, compilando il form qui di seguito potrai iscriverti alla mia newsletter e scaricare subito un contenuto gratuito che ti aiuterà a capire, attraverso una checklist, come scrivere al meglio gli articoli per il tuo blog aziendale o personale.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!