Newsletter è ancora efficace?

Sono ancora efficaci le Newsletter al giorno d’oggi? 5 dati per capirlo

Nell’ultimo sondaggio che ho proposto agli iscritti della mia newsletter ho ricevuto una domanda che mi ha portato a riflettere molto, perchè si tratta di un tema attuale sicuramente molto discusso e interessante per chi ha un sito web e vuole farlo crescere.

La domanda è stata la seguente:

le newsletter sono lette oppure sono ormai fastidiose per i clienti?

Penso che chiunque ogni giorno riceva sulla sua casella di posta decine di email di tutti i tipi, da quella promozionale a quella informativa, dagli inviti ad eventi agli aggiornamenti dei blog che seguiamo.

Dato che effettivamente anche io avevo bisogno di trovare informazioni interessanti per capire quanto le email dei brand vengano davvero lette dagli utenti, ho fatto qualche ricerca su Google, e mi sono imbattuta in una ricerca molto interessante del 2014, di ContactLab.

Schermata contact lab sito web

L’indagine si chiama “European Digital Behavior Study 2014 – Email Marketing Report” e si tratta di una ricerca CAWI condotta su un campione di utenti internet “regolari (ovvero che si collegano a internet settimanalmente, senza tenere conto di quale device utilizzano) di età compresa tra i 16 e i 65 anni.

Una ricerca condotta non soltanto in Italia, ma anche in Germania, Regno Unito, Francia e Spagna.

Cosa è emerso in sostanza?

Prima di entrare nello specifico e darti numeri, statistiche e percentuali, posso rispondere alla domanda dicendo che di fatto le newsletter oggi sono ancora lette dagli utenti, perchè la casella di posta ha  un livello di penetrazione molto capillare.

Considera che per il 91% degli italiani la lettura della posta è una vera e propria abitudine settimanale.

mamma che legge la posta elettronica

Prova a pensare tu stesso: cosa fai la mattina non appena accendi il computer? Esatto, dai un’occhiata alla casella di posta. Ti basta questo per capire le abitudini comuni degli italiani.

Ma se è vero che la posta è uno strumento così tanto utilizzato, è anche vero che i brand non possono pensare di averla vinta così facilmente, perchè la difficoltà oggi da ogni punto di vista è colpire l’attenzione dell’utente e indurlo a compiere un’azione concreta come l’acquisto nel sito piuttosto che la lettura dell’ultimo articolo del blog.

Quello su cui deve lavorare una qualsiasi azienda è la fidelizzazione!

La capacità di riuscire a coltivare una relazione positiva con il cliente per mantenere attiva la sua partecipazione alle email è fondamentale, e non è così semplice. Bisogna dosare e variare i contenuti proposti, coinvolgere e interessare l’utente per fare in modo che mantenga una presenza attiva e costante.

Cornice sito

Sulla base dei dati, cosa bisogna fare per avere successo attraverso le newsletter aziendali?

1. Una email è sana quando sa adattarsi a tutti i dispositivi

Responsive-Design2Ormai si sa quanto sia importante puntare al mobile, alla creazione di siti web che siano responsive, facilmente consultabili anche da smartphone e tablet. Questo non può essere da meno per quanto riguarda le newsletter inviate.

Nel 2014 è salito del 48% il numero di utenti che consultano l’email da mobile. E’ chiaro che bisogna accertarsi che le email inviate ai nostri contatti non siano soltanto belle e accattivanti, ma siano ottimizzate per tutti i dispositivi garantendo una user experience eccezionale. 

[Tweet “Se la tua email non si adatta a tutti i dispositivi, c’è sicuramente qualche problema. #emailmarketing”]

2. A persone diverse corrispondono messaggi diversi

L’85% degli italiani è iscritto ad almeno una newsletter, e al vertice dei siti a cui è iscritto spiccano quelli nel settore moda e bellezza. In questa tabella puoi vedere gli interessi principali che spingono l’utente a iscriversi ad un sito web.

iscrizioni alla newsletter - argomentiMa al di là di ciò, qualsiasi brand ha bisogno di fornire valore aggiunto agli utenti per cercare di attirare la loro attenzione. Non si tratta di infastidire o annoiare la persona inviando continue email, tutte uguali e senza un minimo di cura estetica.

Bisogna comunicare nel modo giusto al momento giusto alla persona giusta. Per questo è fondamentale definire più liste di iscritti, sulla base dell’area geografica piuttosto che dell’interesse verso alcuni prodotti.

Se il tuo è un negozio online di moda, è chiaro che agli iscritti maschili interesserà poco lo sconto della settimana su una gonna primaverile!

Ti pare?

[Tweet “Targetizzare la mailing list per parlare nel modo giusto alle persone giuste. #emailmarketing”]

3. Ma perchè qualcuno dovrebbe iscriversi alla tua newsletter?

Questa è una domanda che secondo me si fanno troppe poche persone quando decidono di installare sul sito il form di iscrizione. Quando un utente arriva sul tuo sito web e tu gli dici “iscriviti qui“, perchè dovrebbe farlo? Cosa lo spinge davvero a dire “Ok, mi iscrivo“?

Il punto è che la risposta non è uguale per tutti. Una persona può decidere di iscriversi perchè vuole rimanere in contatto con il brand, oppure perchè vuole ottenere sconti e promozioni (ti ho già raccontato cosa mi è successo con Zalando?).

Per ognuno il motivo è diverso, quello che devi fare tu è identificare il target a cui stai parlando e creare qualcosa che puoi offrire immediatamente in seguito all’iscrizione. Un report, uno sconto, un’infografica, un video….

Puoi regalare di tutto e di più, purché ci sia qualcosa in cambio di quel prezioso contatto email.

Ma non basta.

Email_Email-12Un’azienda nel momento in cui converte un visitatore in contatto deve strutturare una strategia di email marketing che sia efficace, variando i contenuti inviati, mantenendo viva l’attenzione dell’utente e cercando di aumentare ancora di più la fidelizzazione.

Sulla base di cosa un utente decide di aprire la nostra email?

In genere dal mittente ma soprattutto dall’oggetto del messaggio inviato. In Italia due utenti su tre non aprono l’email se non sono incuriositi dall’oggetto e tre su quattro la cestinano direttamente se non riconoscono il mittente.

Bisogna condurre (lead vuol dire proprio questo) l’utente alla scoperta ed educazione del brand e dei suoi valori, facendo in modo che la persona si rispecchi in quegli stessi valori.

Se la storia che leggi assomiglia alla tua, la leggerai molto più volentieri, e sarai pure disposto ad acquistare il libro. Vero?

[Tweet “Impara a regalare valore per vendere qualcosa. #emailmarketing”]

4. Piano piano la gente si fida di più

Ecco, questo dato della ricerca mi ha entusiasmato! Nel 2014 il 73% degli iscritti ad una newsletter ha dichiarato di fidarsi dei contenuti proposti nelle email. 

statistiche comportamento utenti

 

E’ chiaro che le persone sono in questo modo più disposte anche a lasciare i propri dati personali, purché non venga tradita la loro fiducia riposta nel brand.

[Tweet “Aumenta la fiducia verso le newsletter, impara a cogliere quest’occasione! #emailmarketing”]

5. Dalla email all’acquisto finale, ce la posso fare?

Smart-Idea-150x150Tutto diventa più semplice quando una persona si fida di te, perchè sa che non gli puoi consigliare prodotti scadenti o rovinati. La fidelizzazione del cliente inizia dal sito web, perchè è da questo portale che puoi invogliare l’utente ad iscriversi alla newsletter.

Ma questo è solo il primo passo.

Devi poi corteggiarlo, farlo sentire unico e importante, variare i contenuti e fargli capire quali sono i valori che accompagnano l’azienda da sempre.

Ecco che allora diventa tutto più facile, e la vendita diventa una diretta conseguenza della fidelizzazione.

A livello di numeri effettivamente le email spingono proprio le vendite sia sull’ecommerce sia nel retail. Questo vuol dire che il mondo online e quello offline devono andare di pari passo, integrarsi perfettamente per mettere al centro sempre e comunque le esigenze di ogni consumatore.

acquisti online e offline

 

In Conclusione

Se vuoi leggerti tutto il report dell’indagine condotta da ContactLab puoi farlo cliccando qui. Credo siano dati estremamente importanti per capire come e se muoversi sviluppando una strategia efficace di email marketing per il proprio business.

Ogni brand è unico, ogni persona/professionista/azienda ha qualcosa da raccontare.

Sono convinta che il fare pubblicità per vendere sia ormai un concetto morto e sepolto, mentre credo che ci troviamo nell’era del comunicare i valori per coltivare influencers.

La newsletter risulta essere un importante strumento per raggiungere questo obiettivo, che deve essere studiato, analizzato, compreso e applicato nel modo migliore.

E tu come la pensi a riguardo? Quanto sei d’accordo su questa mia ultima affermazione?

Lasciami la tua opinione nei commenti qui sotto, condividi l’articolo se ti è piaciuto e ricordati che iscrivendoti alla mia newsletter entri a fare parte di una cerchia di persone privilegiate per tante novità!

3 commenti

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  1. […] Perché la gestione di una Newsletter non è completa se non sei in grado di tracciarne i risultati e capire fino in fondo la sua efficacia. […]

  2. […] Uno dei temi più interessanti e complicati relativi alla promozione online è senza dubbio l’email marketing. Ti avevo già parlato della grande efficacia di questo strumento digitale, elencandoti 5 importanti motivi per cui le Newsletter al giorno d’oggi sono ancora molto importanti. […]

  3. […] Devo dire che nelle ultime settimane sono stati gli iscritti alla mia Newsletter a darmi le fonti d’ispirazione per articoli che hanno avuto un grande successo, come per esempio I 5 passi chiave per il Personal Branding online, oppure Sono ancora efficaci le Newsletter al giorno d’oggi? […]

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