Come essere una brava freelance: 4 consigli per migliorarsi e crescere
Essere freelance non è per niente facile: ci vuole spirito imprenditoriale, determinazione, formazione costante, organizzazione e intraprendenza. Cosa ci fa rimanere partita iva? Cosa ci spinge a non rinunciare a questo senso di libertà? E soprattutto, cosa dobbiamo fare per migliorarci sempre di più?
Giusto ieri sera stavo spulciando tra le pagine del blog di Enrica Crivello, una delle blogger che seguo con più piacere per lo stile fresco e semplice che utilizza. Tra le categorie del blog c’è quella dedicata al mondo freelance… ieri sera mi sono veramente persa nelle sue parole, avrò letto una decina di articoli, uno dietro l’altro, rispecchiandomi in molte difficoltà che lei ha affrontato e che io sto affrontando in questo periodo.
C’è una frase di Enrica che mi è piaciuta molto e su cui ho riflettuto tutta la notte:
Così ho cercato anche io, piano piano, di rallentare. Di provare a fare muovere le cose intorno a me, invece di muovermi io.
Negli ultimi mesi mi sono sentita talmente travolta dagli eventi e dalle opportunità, che credo di aver completamente perso la bussola. E non ho paura di ammetterlo, so che è così.
Guardi online e ti accorgi che tutti stanno andando avanti per la loro strada e sembrano essere sempre un passo avanti a te. Guardi i tuoi amici e ti accorgi che stanno così bene nella loro zona di comfort, nel loro lavoro sicuro, che ti chiedi: ma vale la pena tutta la fatica che faccio o meglio arrendersi ed avere un posto fisso?
Ti muovi un attimo per capire come migliorare e subito ti arrivano richieste di ogni tipo, ognuno ha qualcosa di bello che vuole fare con te o grazie a te… e ti chiedi: ma vuoi davvero permettere che siano gli altri a decidere per te?
È una confusione incredibile.
La salute fisica e psicologica è tutto per un freelance: non ti puoi permettere negatività all’ennesima potenza o di lasciarti sopraffare dal mondo. Devi reagire, mantenere uno stato fisico e mentale ottimale, riorganizzare le priorità e fermarti se necessario.
4 consigli per migliorare il mio “essere freelance”
Eliminare il superfluo e concentrarmi su ciò che davvero è importante per me.
Se faccio un’analisi dall’esterno di tutto quello che ho in attivo e di tutto quello che faccio durante la settimana, mi rendo conto che per alcune cose posso senz’altro dedicare meno energie.
Prova anche tu a fare una classifica dei lavori, delle attività, degli hobby e degli appuntamenti che hai: quanti di questi alla fine della settimana ti fanno dire “mi sono davvero data da fare”? Quante invece sono state le perdite di tempo?
Facendo questa analisi mi sono accorta che alcune attività sui social, alcuni pensieri, alcune cose che sembravano estremamente importanti da un primo punto di vista, non mi davano alcuna soddisfazione, ma anzi, mi frustravano.
Arrivavo a fine settimana con la consapevolezza di aver fatto 100 cose diverse e di non averne fatta bene neanche una.
Riprendendo la frase di Enrica diventa quindi essenziale il far girare il mondo attorno a noi e non il contrario. Metti sul tavolo tutto quello che stai facendo oggi e cerca di ridurre l’impegno per le cose che sai che non ti stanno portando verso gli obiettivi che ti sei fissato.
Seguire i miei obiettivi personali: attenzione, scrivo la parola “personali” non a caso.
Nei primi mesi di apertura di questo blog mi sono concentrata talmente tanto sul farlo crescere come volevo, che nonostante la fatica ero entusiasta giorno dopo giorno.
Il veder crescere le visite e le iscrizioni alla newsletter, l’emozione di creare contenuti che la gente voleva condividere, il rapporto che ho instaurato con queste stesse persone… ecco, questo mi manca.
In questi giorni Dario Vignali sta lanciando il suo corso avanzato su Facebook, e non mi stupisce leggere nei suoi post il fatturato che è riuscito a generare nel giro di un solo giorno. Ma ti assicuro che non è stato il copy che ha utilizzato nella landing page di vendita a fare la differenza, ma le relazioni che è riuscito ad instaurare con la sua community.
Quando le persone sono in trepidante attesa per la prossima uscita del nostro articolo o del nostro corso online, abbiamo fatto centro.
Seguire in maniera costante una community è a tutti gli effetti un lavoro impegnativo ma capace di portare enormi soddisfazioni. Questo rientra negli obiettivi personali che un professionista può avere: essere apprezzato, riconosciuto, condiviso, commentato… si chiama Personal branding super mega efficace.
Rallentare, il tempo è tutto. Fai in modo che gli altri ruotino intorno a te, non tu intorno a loro.
Ogni tanto va bene fermarsi e guardarsi da fuori, capire cosa non va, cosa bisognerebbe migliorare o cambiare, concentrarsi su di sé e guardare il mondo da una prospettiva diversa.
Serve anche questo.
Per alcuni fermarsi significa prendere e viaggiare per un periodo, spostarsi in luoghi nuovi, vedere posti incredibili, stare soli o in compagnia eliminando tutte le distrazioni (come il pc, lo smartphone e i social).
Nel corso degli ultimi anni ho viaggiato parecchio (hai visto il mio ultimo video ad Abu Dhabi?) e se è vero che viaggiare mi allontana per un po’ dalla quotidianità, dall’altro non mi permette di ragionare su me stessa, perché la mente si concentra su quello che vede, che tocca, che sperimenta, che annusa e che gusta.
Al contrario, fermarsi potrebbe anche significare chiudersi per un po’ nel proprio guscio: uscire meno la sera, leggere di più, usare meno i canali social, ma anche traslocare… insomma, le normali cose che si fanno quando si cresce.
Non per tutti è facile fermarsi, ma credo sia utile rallentare, ed è ciò che sto cercando di fare in questo periodo. Rinunciare a molte attività poco efficaci per il raggiungimento dei miei obiettivi e concentrare l’attenzione su ciò che davvero mi fa stare bene, sia a livello fisico che psicologico.
Mettici la determinazione che serve, perché è più facile a dirsi che a farsi.
Questo è un altro punto chiave: il mondo è un parco pieno di lupi pronti ad azzannarti. Non scherzo, è così. Devi essere più forte di tutti e capire che la persona più importante in assoluto sei tu, non gli altri.
Ti chiederanno di fare di tutto pensando che sia quello che vuoi fare nella vita, ma nessuno ti conosce meglio di te stesso, per cui non demordere e vai avanti per la tua strada.
Imparare a dire di no, questo è difficile, molto difficile. Spero di apprendere presto la sottile arte che si cela dietro questo gesto! Dire di no non è il male, anzi, è sempre meglio un sonoro No che un Si non mantenuto.
Chiudo l’articolo sperando di averti lasciato consigli preziosi a te che stai lavorando come freelance e che hai bisogno di post che ti alzino un po’ il morale, a te che sei imprenditore e ti accorgi sempre di più di quanto non basti oggi proporre qualcosa sul mercato per vendere, a te che ti stai approcciando al mondo del lavoro e non sai da dove iniziare.
Inizia da te stesso, non sbagli mai.
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