Sara Scerbo: far spiccare le aziende è il mio lavoro e la mia passione
Internet è un mondo che mi affascina da diverso tempo, mi permette di conoscere persone interessanti da raccontare, persone con desideri e obiettivi che si intrecciano ai miei. Sara Scerbo è stata una scoperta quasi per caso, su Twitter, durante la condivisione di un articolo di Riccardo Scandellari. Da lì la scoperta del suo sito stick-out.com e la sua passione per il web marketing e l’arredo design.
Insomma, una ragazza da raccontare in una splendida intervista!
#1 Ciao Sara, partiamo subito..
Prima domanda: ovviamente si parte con le presentazioni, chi sei, cosa fai nella vita…?
Questa è la domanda che temevo di più! Sono una ragazza di 23 anni di Genova. Ma questo dice poco di me. Per risponderti dovrò andare un po’ indietro nel tempo: il viaggio che mi ha portata dove sono adesso è stato pieno di cambi di direzione.
Ho iniziato l’università di psicologia ma ho capito presto che non faceva per me. Ho quindi deciso di frequentare un corso sull’arredamento di interni per negozi e locali. Sono riuscita così a portare su un piano pratico tutte quelle teorie sulla percezione lette sui libri di psicologia, come la psicologia della Gestalt, o la teoria del campo.
Capisco.. e come ti sei avvicinata al mondo del web marketing?
Durante il corso mi è stata data anche un’infarinatura di comunicazione visiva, utile per farmi capire che, per esempio, un arredamento country in legno è inconciliabile con un sito web dalla grafica flat e super colorata. Mi sono quindi appassionata al lato comunicativo “visual” e con il mio insegnante ho approfondito alcuni concetti su blog, social, siti web, etc. Tutto ciò ho potuto poi metterlo in pratica “giocando” per l’azienda di mio padre realizzando sito, pagina Facebook, grafica cartacea, etc.
Oggi lavoro come freelance e in collaborazione con qualche agenzia di web marketing.
#2 Definisci il tuo lavoro
Se dovessi definire il tuo lavoro con poche parole?
Mi piace dire che il mio lavoro consiste nell’aiutare le piccole e medie imprese a comunicare attraverso il web. Strumento che loro conoscono poco ma che io cerco di insegnare. Solitamente non mi piace quando mi danno una consegna e si aspettano i miracoli, preferisco cercare di instaurare un rapporto stretto col cliente, spiegandogli cosa sto facendo e perché, in modo che possa comprendere e fornirmi i mezzi e contenuti migliori per raggiungere gli obiettivi scelti insieme.
Mi ritengo anche molto fortunata perché non ho trovato uno, ma ben due campi (arredamento e web) in cui mi piace molto lavorare. Se ho per le mani un buon progetto sono capace di starci su dimenticandomi fame e sonno 🙂
(Se sono troppo logorroica dimmi che cerco di tenermi)…
Ma figurati Sara, è un piacere leggere le esperienze degli altri, aiuta a capire meglio se stessi e la direzione che stiamo prendendo. Parla pure quanto vuoi..
#3 Siamo già alla terza domanda!
Mi piacerebbe sapere da quanto sei una freelance e quali sono state le difficoltà iniziali di questo lavoro?
Diciamo che sto facendo “esercizio” con la Rofos (l’attività di mio padre) da un paio di anni e ho aperto Partita Iva da più di un anno. Una delle difficoltà maggiori che ho trovato nel fare questo lavoro è incontrare gente onesta con cui lavorare.
Altra difficoltà, almeno per me, è la capacità di sapersi vendere. La nota positiva è che invece a livello burocratico non ho davvero ancora avuto alcun problema col regime dei minimi, che è un grande aiuto.
#4 L’angolo dei consigli..
Che consigli daresti a una come me, ad una che vuole diventare freelance?
Come ti dicevo è difficile trovare gente onesta con cui ti trovi bene a collaborare. Il mio consiglio è “quando la trovi, tientela stretta.” Sono convinta che l’importante non sia essere freelance o dipendenti, ma lavorare in un bell’ambiente con clienti o datori di lavoro che ti apprezzino e con cui ti trovi bene.
Esempio, un commercialista di cui ti fidi, che ti dà del tu e non ti tratta come un numero, oppure un datore di lavoro che comprende che il tuo lavoro vale un investimento, che è lui che si affida a te e tu dici cosa fare e non il contrario, che lui dice cosa fare e tu gli rubi i soldi.
E poi ci vuole tantissima passione, se ti manca quella e cerchi solo il guadagno facile, cambia strada perché non fa per te. Per fortuna mi piace davvero moltissimo quello che faccio, quando mi metto lì ad ideare una strategia Facebook INSIEME al cliente è bellissimo!!!
#5 Cosa mi dici del tuo progetto personale?
Veniamo al tuo progetto online: com’è nato Stick-out e perché questo nome?
Stick-out è nato perché volevo un sito con cui fare esercizio, che fosse solo mio dove poter fare tutti gli esperimenti che volevo 🙂 Per dirti, i testi sono interamente miei, come le immagini e il template è mio, l’ho scritto io.
Tutto da sola?
L’ho costruito io con le mie manine. Ad ogni modo il nome Stick-out è frutto di un intero pomeriggio di ricerca. Dopo tipo 40.000 passaggi di sinonimi e contrari è spuntato lui. Ed è stato amore a prima vista. L’unica cosa è che è difficile da pronunciare (ti immagini quando mi chiedono la mia mail al telefono?!), ma d’altronde lo è anche il mio cognome, ormai avere e scegliere nomi complessi è una mia caratteristica.
In effetti, è un po’ uno scioglilingua il tuo cognome 😀 Ma, perdona la mia ignoranza inglese…. Stick-out starebbe per..?
Io l’inglese lo so meno di te, ma è tutto spiegato nel “sottotitolo”. Stick-out sta per “spiccare”: spiccare in mezzo alla massa, proprio come il tizio di due metri coi capelli rossi spicca sulla folla, o la torre di Pisa spicca sulla pianura, etc. Il mio lavoro consiste nel far spiccare il cliente in mezzo a tutti i concorrenti 🙂
#6 Gli obiettivi futuri
Quali obiettivi vorresti raggiungere tramite il tuo sito?
Come ho detto prima Stick-out è nato come una palestra. Rimane tuttora soprattutto una palestra. Il template l’ho fatto interamente io, ma c’è ancora molto su cui lavorare. I testi li ho fatti io ma sono ancora tutti da aggiustare. Il blog cerco di seguirlo più possibile, ma ho ancora tanto da imparare, su come scrivere, su cosa scrivere.
Spero nel frattempo di portare un valore aggiunto per i miei clienti a quello che faccio e per eventuali collaboratori, annotando di volta in volta le risposte alle domande che mi fanno e le mie personali considerazioni. Spero in questo modo anche di portare un utile contributo nell’ormai ricco panorama di blog sull’argomento con contenuti originali e personali 🙂
…e io ti dico: ottime prospettive…
ok, abbiamo parlato a sufficienza di lavoro mi pare. Vuoi aggiungere qualcos’altro?
Non ho forse parlato già abbastanza? Sono una chiacchierona!
Direi che è sufficiente, e hai dato ottimi spunti e consigli anche a me personalmente.
#7 Uno sguardo al di là del puro lavoro..
Passiamo a domande più “leggere”: qual è il tuo social network preferito?
Il social che personalmente preferisco è senza alcun dubbio Twitter (@SaraScerbo) Mi permette di leggere, leggere, leggere e tenermi sempre aggiornata. Sono riuscita a costruire nel tempo un gruppo di following assolutamente interessante da cui ogni tanto spunta qualche chicca (tipo te!).
Twitter soprattutto perché a fine giornata non ne posso più di vedere Facebook, che comunque per il momento in Italia resta il non plus ultra. Altro social intrigante è Pinterest. Mentre Google+ per ora mi fa la corte ma non è ancora riuscito a convincermi.
#8 Il colore che ti caratterizza è..
Se dovessi definirti con un colore quale sarebbe e perché?
Non si vede? 🙂 Il verde. In molte culture, come in psicologia, i colori vengono associati a diverse situazioni e differenti stati d’animo. Non a caso spesso si tende a preferire un colore e circondarsi di quello, per esempio vestendosi con quel colore. Io ne ho cambiati molti nel tempo, ma da un po’ di anni mi sono stabilizzata sul verde. Mi rilassa. E il giallo, perché mi rende allegra.
#9 Una o più frasi che caratterizzano la tua vita?
Ahah questa è ancora più difficile!
Mi vengono in mente “Less is more”, “Luck is an attitude”, ma anche “è sempre così entusiasta?” riferita a me perché quando mi butto su un progetto che mi piace molto, rischio di esagerare un po’.
Perfetto!! Non serve mica la citazione del Dalai Lama, volevo qualcosa che ti identificasse come persona…e direi che va bene anche come ti definiscono gli altri:)
Si, cercavo qualcosa che rappresentasse il modo in cui lavoro. Direi che queste tre mi rappresentano abbastanza bene.
#10 Il momento dei saluti
Ok, siamo già giunti alla fine di questa bella intervista. Ci manca solo un bel saluto a tutti i lettori…
Ciaoooooo!
Ehm no, aspetta: ringrazio Martina per avermi ospitata e te, lettore, per avermi sopportata fino a qui.
Se hai qualsiasi domanda puoi farla qui sotto nei commenti o scrivermi direttamente, alla mail che ti lascio scritta qui, perché non la si può pronunciare 😉
info@stick-out.com
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