LinkedIn per le aziende: gli errori da non commettere e le strategie da conoscere
Lavorare online mi ha permesso di capire un sacco di cose, prima fra tutte che niente può mai essere dato per scontato! Sul mio blog con poche ricerche si trovano molti articoli su tanti argomenti diversi, che spaziano da LinkedIn per le aziende alle strategie di Inbound Marketing più efficaci. Ma nonostante tutto ricevo spesso richieste di approfondimento proprio su quegli argomenti che credevo di avere già battuto.
Non è colpa di nessuno, anzi, probabilmente sono io che non promuovo adeguatamente i miei contenuti. Per questo ho deciso di scrivere un nuovo e fresco articolo dedicato a LinkedIn per le aziende, e che cercherà di rispondere al meglio ad alcuni quesiti che mi hanno posto iscritti alla Newsletter e lettori del blog:
“Mi piacerebbe approfondire la strategia per la gestione di una pagina Linkedin aziendale”
“Avrei una domanda, se puoi rispondermi: nel caso delle pagine aziendali, è possibile la gestione multipla dei contenuti? Mi spiego: se io ho una pagina aziendale, posso rendere qualcun altro amministratore dei contenuti della pagina stessa, senza ulteriori collegamenti tra le sue esperienze e l’azienda, né un indirizzo email aziendale personalizzato?”
“Quando costa per aprire una pagina aziendale?”
“Mi interessano gli sviluppi di LinkedIn per aziende, come acquisire clienti”
“Vorrei saperne di più anche sulla gestione delle pagine aziendali su LinkedIn”
“Nello specifico mi interessa LinkedIn per le aziende”
“Voglio approfondire come Linkedin può essere utile a trovare lead per me e la l’azienda per la quale lavoro”
“Mi puoi indicare un libro su linkedin iniziale per iniziare a capire qualcosa?”
Partiamo dal presupposto che cose già dette e scritte non le ripeterò, per cui in questo articolo non ti parlerò di come fare ad aprire una pagina aziendale, perché ne ho parlato in questo articolo. Considera comunque che aprire una pagina è un’operazione semplice e del tutto gratuita.
La prima cosa da stamparsi bene in testa e che riguarda proprio le pagine aziendali, è che esse sono completamente diverse dai profili LinkedIn personali. La pagina rappresenta un brand, l’immagine della tua azienda attraverso cui puoi comunicare news ed aggiornamenti sul settore di riferimento o sulle attività specifiche del tuo business.
Ma rispetto ad un profilo LinkedIn, la pagina presenta un enorme “difetto”: è statica! Questo significa che non puoi aggiungere persone alla pagina perché al massimo puoi avere dei followers, ossia delle persone che seguono gli aggiornamenti che pubblichi, ma con cui non puoi interagire direttamente attraverso, per esempio, un messaggio privato.
Allo stesso modo attraverso la pagina non puoi produrre contenuti articolati e complessi come un articolo su Pulse (ricordi cos’è e a cosa serve Pulse?).
Queste due funzionalità sono riservate esclusivamente ai profili LinkedIn, quelli che rappresentano una persona fisica in carne ed ossa.
Perché non posso creare un profilo personale che sia anche aziendale?
Se ti poni questa domanda e magari hai già creato un profilo con il nome della tua azienda, ti avviso subito che hai sbagliato tutto, e adesso ti spiego il perché attraverso una mia esperienza diretta.
Qualche tempo fa sono entrata in contatto con un’azienda che operava nel settore del benessere, che aveva aperto sia la pagina aziendale, sia il profilo aziendale, ossia aveva creato un profilo a nome dell’azienda appunto.
Grazie a questo profilo erano riusciti ad acquisire qualche centinaio di contatti nuovi e ovviamente avevano la possibilità di interagire direttamente con le persone, inviando messaggi privati e pubblicando contenuti attraverso Pulse.
Pochi mesi dopo la mia consulenza, mi hanno richiamato chiedendomi come fare a ripristinare quel profilo che tanto avevano curato, in quanto LinkedIn lo aveva letteralmente bloccato, e con esso anche tutti i contatti acquisiti fino a quel momento.
Avrei voluto urlare un bel “te l’avevo detto!” ma ovviamente non l’ho fatto, ho cercato piuttosto di aiutarli a sistemare il problema. Non ricordo come sia finita… ma sicuramente una lezione preziosa l’hanno imparata.
Ti riporto adesso la prima frase delle linee guida di LinkedIn:
<<Fornisci informazioni veritiere. A differenza di altri servizi online, i nostri membri devono essere persone che dichiarano il loro vero nome e informazioni accurate su stessi. È vietato fornire informazioni fuorvianti su di te, sulle tue qualifiche o esperienze di lavoro, affiliazioni o realizzazioni sul servizio di LinkedIn.>>
Tutto ciò per sottolineare l’importanza di non confondere profilo con pagina aziendale!
Vediamo adesso di rispondere ad un’altra domanda chiave:
è possibile che la pagina venga gestita da più persone?
La risposta è sicuramente affermativa, anche se una sola persona può creare la pagina, dalla sezione Edit della stessa è possibile aggiungere altri amministratori molto facilmente:
Nello spazio “Start Typing a name” ti basterà digitare il nome della persona che vuoi aggiungere come amministratore della pagina. Salvando poi le impostazioni avrai modo di far gestire la pagina aziendale anche ad altre persone della tua azienda. Molto semplicemente.
Come gestire al meglio una pagina aziendale e cosa ci puoi fare adesso che è impostata?
Poco fa abbiamo specificato quanto una pagina sia importante prima di tutto per fare branding e per condividere con i followers news ed aggiornamenti importanti. La gestione della pagina di per sé non è complicata, è un po’ come gestire una pagina di Facebook, in quanto necessita di avere alle spalle un piano editoriale completo e valido.
Ma ovviamente non vogliamo confondere i due social, giusto? LinkedIn ha un taglio diverso, professionale e più elevato. I contenuti pubblicati sono sempre molto curati, e riguardano notizie ed approfondimenti di un certo spessore. Per questo motivo la frequenza di pubblicazione è molto più bassa di una fan page su Facebook.
Allo stesso modo le interazioni che si ottengono sono minori ma di maggior qualità. In effetti LinkedIn dà importanza ad ogni singolo aggiornamento mostrando:
- le impressioni (quante volte è stato mostrato ai membri di LinkedIn)
- il numero di click ottenuti
- il numero di interazioni (quante volte hanno consigliato, commentato o condiviso il post)
- il tasso di engagement (calcolato come interazioni + click + followers diviso per il numero di impressioni totali).
Il mio consiglio quindi è di testare e provare diverse tipologie di contenuti per vedere quali di questi aumenta il tasso di engagement finale e il numero di followers totali. Ricorda che non ci sono solo le attività organiche da mettere in atto, ma anche quelle a pagamento, clicca qui.
In generale comunque, ricorda quanto LinkedIn dia importanza al singolo profilo personale, piuttosto che alla pagina aziendale. Lo dimostra l’Economic Graph che Jeff Weiner, CEO di LinkedIn, ha presentato qualche tempo fa, facendo capire che l’obiettivo di LinkedIn per i prossimi 10 anni è quello di mappare l’economia globale.
Questo include un profilo personale per ognuno di noi, che rappresenti l’identità professionale e ci permetta di trovare nuove opportunità, un profilo per ogni azienda (la pagina aziendale) e per ogni istituto formativo.
Se vuoi approfondire ti consiglio di leggere a proposito dell’Economic Graph Challenge, cliccando qui.
Quali sono allora gli step corretti da seguire?
La procedura corretta da seguire per una pagina aziendale è questa: apri il tuo profilo professionale, inizia a lavorare con quello aggiungendo contatti, pubblicando contenuti e creando relazioni profittevoli. Avvia a questo punto la pagina della tua azienda, collegandola al tuo profilo e a quello dei dipendenti della tua attività.
Adesso è il momento di definire chi pubblica cosa e soprattutto con quali tempistiche e quali aggiornamenti: definisci un calendario editoriale chiaro e completo, che puoi condividere con gli altri amministratori.
Monitora sempre il tuo profilo e le interazioni sulla pagina, cerca di favorire il traffico dalla pagina al sito aziendale, e segui questi consigli per aumentare i followers.
Sperimenta e prova a lavorare anche con gli annunci sponsorizzati, valuta la possibilità di lavorare con Sales Navigator per contatti più qualificati.
E se ancora hai bisogno di approfondire per la tua specifica attività, contatta un professionista!
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Grazie e complimenti per i tuoi articoli (non solo questo). Commento qui perché ho una potenziale situazione da “te l’avevo detto” su un cliente. Ti chiedo un consiglio, perché l’avrei anche convinto della necessità di trasformare il profilo col nome aziendale in quello della persona che fisicamente lo gestisce. La resistenza che rimane è dovuta al fatto che il profilo ha diversi collegamenti, con cui tengono una comunicazione piuttosto attiva. Temono che cambiando l’autore dei post o dei messaggi da “xyz srl” a “mario rossi” ci sia un calo di interesse. Posso chiederti un suggerimento per gestire al meglio la transizione? Grazie mille
Ciao Andrea,
la transizione è abbastanza rapida ma non posso dire che sia indolore. Ci sono comunque dei rischi sul calo di interesse in quanto una persona è abituata a vedere il nome aziendale e non quello di persona.
Purtroppo puoi soltanto consigliare meglio che puoi e farli cambiare il nome il prima possibile, è sempre meglio rischiare che perdere tutti i contatti aggiunti, ti pare? 🙂